Partendo da ingredienti molto semplici (uova, farina, ...) si ottiene un unico prodotto molto gustoso.
Non potremo mai sapere se il cuoco sabaudo fece quel biscotto con il fine di ingraziarsi il re, tuttavia così fu.
Un alimento avente una sua materialità ha fatto spiccare agli occhi di sua maestà le doti di Amedeo VI; tutto questo va oltre al tatto e alla materia.
Un semplicissimo biscotto, che al tempo risultò nuovo ed innovativo, perse la sua natura e divenne quasi un biglietto da visita con un chiaro messaggio:
- Presentare un prodotto nuovo (aspetto materiale)
- Porgere i saluti al re (aspetto non materiale)
- Dimostrare le proprie abilità come cuoco (aspetto non materiale)
- Ingraziarsi il re (aspetto non materiale)
Altra "associazione non materiale" che viene spesso attribuita al savoiardo è quella di un pasto che unisce più persone; questo perché questi biscotti, oltre che ad essere consumati così come sono, vengono molto spesso impiegati per cucinare il tiramisù.
Quest'ultimo è un dolce molto buono ma molto pesante che viene spesso consumato in pranzi di famiglia, da questo si intuisce che la materia prima quale il savoiardo venga direttamente associata alla compagnia (non solo famigliare).
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